Semed, ovvero l’acronimo per Startup Europe Mediterranean. Per chi non lo sapesse è un utilissimo motore di ricerca per le startup a caccia di investitori.
Si tratta infatti di una piattaforma tecnologica tutta italiana creata appositamente per favorire l’incontro tra startup, investitori, aziende e università dei Paesi del bacino del Mediterraneo.
Un ambiente di incontro virtuale per favorire l’incontro e la collaborazione tra le startup innovative dei Paesi del bacino del Mediterraneo e gli eventuali investitori.
Il Semed viene presentata a Matera, fortemente voluta dalla commissione Ue che, attraverso i suoi portavoce, nella città capitale della cultura fa sapere che la startup Semed
“Sarà un’opportunità per scoprire talenti”
A mettere a disposizione la piattaforma gratuitamente sarà infatti l’italiana Facility Live. Il meccanismo di copertura dei costi, ancora da definire nei dettagli, prevede sponsorhip o feea carico degli utenti.
Matera, Capitale europea della cultura per il 2019, sarà anche la città nella quale la piattaforma troverà la propria sede operativa. Verrà infatti ospitata all’interno dell’hub tecnologico sorto dal recupero di una vecchia sede dell’Università della Basilicata ormai dimessa.
Alla piattaforma avranno ovviamente accesso le startup, ma anche gli investitori e le grandi aziende, così come i centri di ricerca e le università.
Il Ceo della società pavese, Gianpiero Lotito, ha dichiarato:
“Questa piattaforma, rispetto agli altri network Startup Europe consente un importante passo in avanti perché rappresenta un’opportunità per scoprire talenti. Sarà, quindi, uno spazio virtuale per la connessione tra le persone e gli ecosistemi dell’innovazione dell’area strategica del bacino mediterraneo: startupper, investitori, aziende, stakeholders, università, istituti di ricerca e rappresentanti delle istituzioni avranno a disposizione un mezzo funzionale per incontrarsi, scambiare informazioni, idee e creare partnership che facciano crescere l’ecosistema nel quale sorgono o investono”.
L’obiettivo di fondo è quello di consentire a tutte queste realtà di trovarsi reciprocamente facendo leva sul motore di ricerca semantico messo a disposizione da Facility Live, la startup italiana con sede a Pavia, (valutata 225 milioni di euro) e capace di raccoglierne 40 milioni da investitori privati e di brevettare la propria tecnologia in 45 Paesi del mondo.
Il motore di ricerca permetterà alle startup in cerca di finanziamenti di ottenere le informazioni strettamente legate a bandi e call e tutte le informazioni necessarie ad agevolare la sua ascesa.
Dal versante opposto, un’azienda alla ricerca di una realtà nella quale investire, potrà avere un ampio bacino tra cui scegliere e, allo stesso tempo, conoscere le norme vigenti nel Paese in cui le startup hanno sede e i vantaggi fiscali riservati agli investitori.
Dato che non sono stati ricevuti fondi, la strada scelta è duplice:
- Trovare uno sponsor
- Chiedere a chi utilizzerà la piattaforma di sostenerla pagando un abbonamento annuale. Potrebbe essere prevista una formula freemium.
Tutti aspetti che però sono ancora in fase di definizione.